Monreale, proseguono le indagini sulla strage degli innocenti: fermato un secondo sospettato e si stringe il cerchio attorno ai giovani coinvolti
Monreale (Palermo) – Continua senza sosta l’indagine sulla sanguinosa sparatoria avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 aprile scorso, che ha mietuto tre vittime innocenti: Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo. Dopo l’arresto di uno dei principali sospettati, un altro malacarne dello Zen è finito in manette, e le forze dell’ordine stanno ora concentrando gli sforzi sul secondo pistolero e su almeno quattro giovani palermitani coinvolti nella carneficina. I carabinieri del comando di Palermo, che hanno intensificato le operazioni di ricerca e di sequestro di armi, hanno fermato ieri Samuel Acquisto, 18 anni, ritenuto coinvolto nel concorso nell’atto di sangue. Il giovane, ex pugile legato ad ambienti criminali, è nipote di Michele Acquisto, condannato in via definitiva a 9 anni e 4 mesi nel processo Addiopizzo 5, che aveva riguardato episodi di mafia e estorsioni. Acquisto è stato riconosciuto grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze di almeno otto testimoni, che lo indicano come il conducente di una Bmw Gs quella tragica notte, con il suo amico Salvatore Calvaruso sul sellino posteriore, armato di pistola semiautomatica e autore di una pioggia di colpi. Secondo i magistrati Luisa Vittoria Campanile e Felice De Benedittis, che hanno firmato il nuovo provvedimento restrittivo, Acquisto avrebbe avuto un ruolo decisivo nell’istigare e nel guidare l’auto durante la sparatoria. La loro ricostruzione si basa anche sulla scoperta di una moto, trovata in un box da parte degli investigatori, che avrebbe consentito di seguire i movimenti dei sospettati e di avvicinarsi alla verità. Dopo aver appreso della misura di fermo, il giovane si è presentato spontaneamente presso la squadra mobile, accompagnato dall’avvocato Riccardo Bellotta. Durante l’interrogatorio, Acquisto ha ammesso di trovarsi a Monreale quella notte, ma ha fornito dichiarazioni contraddittorie e reticenti, che gli inquirenti hanno definito “illogiche”. Le sue parole sono al vaglio degli investigatori, che continuano a scavare nel suo ruolo e nelle eventuali complicità. Le indagini, tuttora in corso, puntano a fare luce sui moventi della strage e a identificare tutti i soggetti coinvolti, nel tentativo di ricostruire le dinamiche di una notte che ha segnato profondamente la comunità di Monreale. La caccia alle armi e alle responsabilità prosegue senza sosta, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia i responsabili di questa tragedia.