Terremoto ai Campi Flegrei: magnitudo 4,4 e un suolo in rapido sollevamento

Nella notte tra sabato e domenica, un terremoto di magnitudo 4,4 ha scosso l'area dei Campi Flegrei, con epicentro nella zona di Pozzuoli. L'evento sismico, seppur percepito come intenso, rientra in un contesto di attività geologica che sta destando l'attenzione degli esperti. Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha spiegato che la scossa è legata a un significativo cambiamento nel ritmo di sollevamento del suolo, che negli ultimi tempi ha subito un'accelerazione sorprendente, triplicando la sua velocità da 1 a 3 centimetri al mese. Questa variazione nel sollevamento del suolo è un fenomeno tipico per l'area, soggetta a continui cambiamenti geologici. Bianco ha sottolineato che "i terremoti nei Campi Flegrei sono strettamente correlati al ritmo del sollevamento del suolo e alle variazioni della velocità con cui questo avviene". Nonostante la scossa di ieri notte non fosse inaspettata, l'esperta ha avvertito che non è possibile prevedere né il momento né l'intensità di futuri eventi sismici. Inoltre, Bianco ha evidenziato un ulteriore aspetto preoccupante: "È in corso un’ulteriore intensificazione della crisi bradisismica rispetto al 2023". Tuttavia, ha rassicurato la popolazione, affermando che al momento non ci sono evidenze di magma a bassa profondità, una condizione che solitamente indica un possibile inizio di un'eruzione vulcanica. Il monitoraggio dell'area continua, e gli esperti rimangono vigili, pronti a fornire ulteriori aggiornamenti mentre la comunità affronta le ripercussioni di un fenomeno naturale che da secoli affascina e preoccupa. La sicurezza dei residenti rimane una priorità, e le autorità invitano a mantenere la calma e a seguire le indicazioni fornite dagli esperti.

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